TUTTI I POETI D’AUGUSTO
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Attraverso il Circolo del fedele amico Mecenate,
Ottaviano legittimò il suo predominio assoluto
riformando la costituzione repubblicana e in modo risoluto
la svuotò di contenuto senza annullarla e, da gran magnate,
utilizzò l’arte poetica sotto un vigile e spietato controllo,
reprimendo gli scrittori non allineati, da sbudellare come pollo!
Oltre a perseguire la politica culturale un progetto di propaganda
realizzò: dopo guerre civili insanguinate tra, come Samarcanda,
la morte di Cesare e le battaglie di Filippi e di Azio, come un Dio,
Augusto donò la pace (“Ara pacis”) al popolo romano, ve lo dico io,
restituendo importanza alla famiglia e agli antichi costumi morali.
Per orientare i maggiori letterati il Principe, a carezze e a strali,
dette incarico al fido Mecenate, cavaliere e appassionato di cultura,
di costituire un Circolo di scrittori per celebrare su misura
la politica augustea: Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo,
Rufo, Gallo, Livio, Marso, Vero e Ovidio, questi un po’ bullo!
Ovidio pagò l’esaltazione dei piaceri dell’Eros con l’esilio
sul Mar Nero mentre Labieno vide i suoi libri ben bruciare.
Di contro ebbe il merito di dimostrare il poeta Virgilio
l’origine divina di Roma incarnando il Princeps, a ben guardare,
con la figura eroica d’Enea, l’antenato della gens Iulia: insomma
tutti alle dipendenze d’Augusto, uomo di polso, non di clemenza, cosa somma?
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Sandro Boccia
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